E’ sempre difficile dire chi ha ragione, e decidere che ce l’abbiano sempre i fiori fa un po’ ridere.

Ma almeno leggere il titolo “I fiori hanno sempre ragione” mi ha semplificato la scelta di uno dei libri letti in vacanza. Si parla di un gioco affettuoso e burrascoso con i sapori, i colori e il gusto. Una combinazione molto delicata in cui la protagonista è riuscita a trovare una quadra che ha rimesso a posto un po’ di inquietudine. Che poi la ragione sia dalla parte dei fiori, non è sempre così chiaro nel libro.

Ripensandoci però, il titolo da solo fa riflettere sulle alcune dinamiche. Nei momenti più felici o più faticosi, mi ritrovo ad avvitare nuove pianticelle nei vasi, a strappare erbacce, a massacrarmi le unghie senza accorgermene solo perché presa dalla frenesia di dare un posto migliore a un germoglio. Un buon suggerimento per calmarsi, distrarsi come tutti i lavori manuali soprattutto quando usi troppo la testa.

L’effetto è un pieno di soddisfazione (quando cresce tutto bene) o di pulizia (nel caso contrario) per mettere un punto e ricominciare. E’ una lezione frontale, senza scambi evidenti, dove ascolti e impari, magari anche solo a stare zitta.

Non confondiamo questo con la passione per orto. Non mi ha mai attratta e nessuno ancora è riuscito ancora sedurmi per iniziare a crederci davvero. C’è qualcosa che trovo solo nei fiori e che mi attrae molto di più che nei frutti e ortaggi (anche se mi rendo conto, dovrei avere più soddisfazione in questi ultimi).

Si crea una complicità tra chi ama i fiori che definirei molto simile a chi ama gli animali.  In entrambi i casi mi stupisce scoprire che  alcuni soggetti un po’ malmostosi possano avere una manina santa in giardino. E’ una specie di buono-sconto che alleggerisce il giudizio che hai. Diventano quasi più umani solo perchè hanno le peonie curate  o trotterellano con un cagnaccio che si coccolano.

Un bel termometro  quello dei fiori, sia che si tratti di casa mia sia di quella degli altri. Non guardo solo nelle case dei vicini, ma anche nei carrelli della spesa altrui, sbirciando cosa c’è di fiorito o se mi sono persa qualche 3×2. Tolto il basilico che viene conteggiato come c-i-b-o, è molto facile per me arrivare alla cassa per fare pollicino con il terriccio di altre piante . Chi fa la spesa con me ormai lo sa bene., visto che l’angolo tentatore è quasi sempre all’ingresso. Virata strategica oppure disarmante spiegazione per cui la pianta-ina -ona serve per riconoscere più in fretta il carrello?

Non so se i fiori hanno sempre ragione, ma assecondarli so che funziona sempre. Se sono rose fiorinnno, meglio dei cachi.

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