
Ci sono momenti che arrivano all’improvviso, senza preavviso. Ti svegli un giorno, magari con il caffè in mano, e ti ritrovi a fissare quell’angolo della casa che ormai eviti di guardare da mesi. Sì, proprio quell’angolo. Quello dove si è accumulato tutto: oggetti, scatole, cianfrusaglie che non usi e, diciamolo, nemmeno ti piacciono più. È lì che capisci che qualcosa deve cambiare. Non è questione di ordine. No, qui si parla di spazio. Di te e dello spazio che hai lasciato invadere da cose che, in fondo, non hanno più senso di esistere.
Cominciare, ovviamente, non è la parte facile. Non lo è mai. Perché ogni oggetto sembra avere una storia, una giustificazione per restare. Quella penna che non scrive più, ma che non hai mai avuto il coraggio di buttare. O quel vecchio biglietto del cinema, ricordo di una serata fantastica, di quelle che ti fanno pensare che forse, un giorno, potrebbe tornare utile. È un classico.
Poi ti fermi un attimo e capisci che il vero peso non è l’oggetto in sé, ma tutto quello che ti trascini dietro da tempo. Quindi, sì, il momento è arrivato: bisogna fare pulizia.
Svuotare cassetti, liberare scaffali, e ogni tanto fermarsi per un sorriso (o una risata, se ti imbatti in quell’orribile souvenir che avevi giurato di buttare subito). È quasi come un viaggio indietro nel tempo, solo che invece di conservare tutto, stavolta decidi di lasciar andare. E il bello è che, mano a mano che ci riesci, la fatica iniziale comincia a scomparire. Ti accorgi che quello spazio che stai liberando intorno a te si riflette anche dentro. Non è solo una questione di ordine fisico: è un vero e proprio reset mentale.
Certo, ci sono oggetti che ti faranno fermare un attimo. Il vecchio peluche che ti ha regalato qualcuno a cui tenevi, o magari quella camicia sgualcita che portavi sempre durante i tuoi anni migliori. Li tieni in mano e un po’ ti dispiace. Ma poi, piano piano, realizzi che il loro tempo è passato, e forse quello di cui hai davvero bisogno adesso è lo spazio. Spazio per nuove esperienze, nuove idee, o semplicemente per respirare meglio.
E quando finalmente sei arrivato alla fine – sì, perché una fine c’è – e hai buttato via il superfluo, non puoi fare a meno di sentirti leggero. Leggero e, sorprendentemente, soddisfatto. Forse non te lo aspettavi, ma adesso ti sembra che tutto abbia un senso diverso. Hai recuperato spazio, hai messo ordine. E no, non solo nei tuoi armadi, ma nella tua mente. Non si tratta di insegnare a se stessi a vivere con meno, ma di imparare a farlo con il giusto. E, una volta che ci prendi gusto, ti accorgi che non vorresti più tornare indietro.
È questo, alla fine, il vero beneficio del lasciare andare il superfluo. Non è solo per fare spazio a casa, è per fare spazio dentro di te. E quando riesci, non è solo un armadio a essere più leggero: sei tu.
